Gli spazi verdi nei contesti cittadini assolvono da sempre diverse funzioni: in estate sono in grado di raffrescare e ombreggiare strade, facilitandone anche la ventilazione, mentre fiori e frutti riescono, anche nel mezzo dei grandi agglomerati urbani, a consentire una buona presenza di specie animali differenti. Ma soprattutto il verde pubblico consente l’incontro, il gioco, il riposo, la socializzazione e il relax durante il tempo libero di ragazzi, adulti e anziani, espletando così una funzione sociale importantissima.
Le persone che vivono in quartieri con una più elevata densità di alberi sulle loro strade riferiscono una percezione notevolmente migliore della salute e presentano meno patologie cardio-respiratorie. E’ stata questa la conclusione dello studio condotto dallo psicologo Omid Kardan dell’Università di Chicago (Usa), che, osservando la popolazione di Toronto (Canada), ha anche scoperto che piantare appena 11 alberi in più in un isolato diminuisce le patologie cardio-metaboliche in un modo che è comparabile a un aumento del reddito personale annuo di 20.000 dollari o al fatto di essere più giovani di 1,4 anni. Gli alberi lungo le strade sembrano poi avere un effetto più benefico rispetto a quelli privati o nei giardini delle case: ciò potrebbe essere spiegato dal fatto che essi sono più accessibili a tutti i residenti in un certo quartiere.
I ricercatori non sono stati capaci di determinare il motivo per cui gli alberi sembrano migliorare la salute, ma suggeriscono che potrebbe avere qualcosa a che fare con un miglioramento della qualità dell’aria, un alleviamento dello stress, o l’incentivo all’attività fisica.
L’inclusione dell’elemento naturale determina una nuova percezione dello spazio, che si spoglia della sua fredda artificialità trasformandosi in luogo privilegiato di sosta e socializzazione.
Gli esempi, in giro per l’Europa e non solo, sono molteplici: da Barcellona, che da anni sviluppa un modello di città qualificato dalla presenza di una vegetazione ovunque diffusa costituita da piante disposte in serie su uno o su entrambi i lati delle sue vie (anche di ridotte dimensioni), alla “strada dei ciliegi” di Bonn, in Germania, che ogni primavera regala uno spettacolo di fiorescenze unico al mondo, al “Túneles de árboles” in una via del centro storico di Jerez, in Spagna, dove le piante ai bordi della strada creano una copertura verde molto scenografica, al viale dei tigli a Berlino, il famoso Unter Den Linden, definita da molti la strada più bella della capitale tedesca.
In generale le grandi capitali europee stanno puntando molto sulla riqualificazione delle vie dei centri cittadini attraverso la piantumazione di diverse essenze arboree.
In Italia, recentemente, Milano è salita agli onori della cronaca per la notizia dei “90 mila alberi per Milano”, una proposta dell’architetto Renzo Piano e del direttore d’orchestra Claudio Abbado che prevedeva, appunto, la piantumazione di 90 mila specie arboree nelle principali arterie del centro storico meneghino. La proposta non trovò seguito, a causa di diverse polemiche riguardo ai costi di realizzazione dell’operazione, ma fu ampiamente sostenuta da una gran parte della popolazione del capoluogo lombardo.
Anche nella nostra città, Alessandria, stiamo assistendo ai primi tentativi di riqualificazione delle vie cittadine attraverso la piantumazione di alberi a medio e alto fusto. Già i nostri spalti presentano una successione senza soluzione di continuità di viali alberati, che caratterizzano positivamente queste arterie stradali, altrimenti destinate al mero passaggio veicolare. Da sottolineare l’ottimo intervento di riqualificazione di via Cavour nel tratto prospiciente l’università, dove sono stati piantumati alcuni alberi a medio fusto e inserite diverse panchine al di sotto delle stesse piante, che rendono questo spazio gradevole punto di sosta non solo per gli studenti che giornalmente vi transitano. Un altro intervento interessante è stato quello dell’inserimento di alcuni gelsi in Piazza Marconi nella zona prossima a Palazzo Figarolo di Gropello: sebbene sia stata un’operazione discutibile sotto diversi aspetti, ha avuto il merito di proporre un’alternativa valida di arredo urbano per una piazza cittadina.
Altre vie centrali, questa volta di ridotte dimensioni, hanno beneficiato dell’inserimento di elementi verdi in vaso o addossati alle pareti: in vicolo dell’Erba e in via Bissati l’arredo urbano curato dagli esercizi commerciali limitrofi crea un’atmosfera piacevole e quasi famigliare.
Forse è giunto il momento di ripensare ad una estetica delle strade che parta dalla lettura del territorio e non dalla priorità dell’automobile, dalla qualità del viaggio e non dall’ansia della meta. In questo senso lo studio delle alberature tradizionali, dei ruoli e delle funzioni che esse hanno svolto nel tempo, può rappresentare un aspetto per ricostruire un rapporto equilibrato tra infrastrutture e paesaggio, nel quale esse costituiscono certamente una utile mediazione.
Dobbiamo ritrovargli un senso, una dignità e un’utilità, senza trascurare – come indica chiaramente l’esperienza storica – che la strada è anche un segno culturale impresso sul territorio.
Luca Zanon – Irene Cerruti
Immagini:
Barcellona:
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Strada dei ciliegi, Bonn:
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Túneles de árboles, Jerez:
Unter den Linden, Berlino:
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90 mila alberi per Milano:
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